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"...zè mondo che no ti va a tagiarte i cavei ? ti ha mucià na testa che ti me pari na vecia striga."
Con questa frase si vuole sottolineare che la persona incontrata necessita di un barbiere al più presto.
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lunedì 23 giugno 2008
astu, tastu, fastu, vastu
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I verbi AVERE, ESSERE, FARE, ANDARE, propongono molte sfacettature nel lessico ciosoto-marinante, eccone un esempio classico:
Contesto: due amici si incrociano per caso sotto i portici.
"...astu fato schei che no ti me saludi pì pe strada ?"
(sei diventato ricco dato che quando mi incontri per strada non mi saluti più ?)
La traduzione non rende in modo esaustivo il significato intrinseco, che nasconde un preciso avvertimento a non ripetere più il non saluto, pena ricevere variegate imprecazioni al prossimo casuale incontro.
Contesto: due amici si incrociano per caso sotto i portici.
"...astu fato schei che no ti me saludi pì pe strada ?"
(sei diventato ricco dato che quando mi incontri per strada non mi saluti più ?)
La traduzione non rende in modo esaustivo il significato intrinseco, che nasconde un preciso avvertimento a non ripetere più il non saluto, pena ricevere variegate imprecazioni al prossimo casuale incontro.
Tali imprecazioni seguono una escalation ordinata:
inizio
"...ciò ma tastu montà la testa che no ti me saludi pì ?"
segue
"...ma fastu a posta o ti zè che ti me tioli per el culo ?"
finale
"...ma vastu in figa de to mare, ti e i to schei."
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cane sbregane
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"...ou, astu visto, i a impenio la spiaggia de cane sbregane"
In inverno per evitare che il vento formi cumuli di sabbia sulla strada del lungomare si utilizzano delle barriere impiantate in spiaggia costruite con giunchi e canne di bambù ("cane sbregane").
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In inverno per evitare che il vento formi cumuli di sabbia sulla strada del lungomare si utilizzano delle barriere impiantate in spiaggia costruite con giunchi e canne di bambù ("cane sbregane").
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mercoledì 18 giugno 2008
disturbo
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"...ghe la molistù de tiorme la vita."
(la finisci di disturbarmi)
esiste una variante che subentra nel caso il disturbo si prolunghi oltre il dovuto:
"...ghe la molistù de romparme i coglioni."
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(superfluo tradurre, capito il concetto di fondo la variante mi sembra chiara)
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"...ghe la molistù de tiorme la vita."
(la finisci di disturbarmi)
esiste una variante che subentra nel caso il disturbo si prolunghi oltre il dovuto:
"...ghe la molistù de romparme i coglioni."
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(superfluo tradurre, capito il concetto di fondo la variante mi sembra chiara)
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martedì 17 giugno 2008
dal pitarelo
Il "pitarelo" è un negozio di calzature.
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"...signorina, ste scarpe le me struche in ponta."
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(signorina, queste scarpe mi sono strette in punta)
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"...signorina, ste scarpe le me struche in ponta."
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(signorina, queste scarpe mi sono strette in punta)
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