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I verbi AVERE, ESSERE, FARE, ANDARE, propongono molte sfacettature nel lessico ciosoto-marinante, eccone un esempio classico:
Contesto: due amici si incrociano per caso sotto i portici.
"...astu fato schei che no ti me saludi pì pe strada ?"
(sei diventato ricco dato che quando mi incontri per strada non mi saluti più ?)
La traduzione non rende in modo esaustivo il significato intrinseco, che nasconde un preciso avvertimento a non ripetere più il non saluto, pena ricevere variegate imprecazioni al prossimo casuale incontro.
Contesto: due amici si incrociano per caso sotto i portici.
"...astu fato schei che no ti me saludi pì pe strada ?"
(sei diventato ricco dato che quando mi incontri per strada non mi saluti più ?)
La traduzione non rende in modo esaustivo il significato intrinseco, che nasconde un preciso avvertimento a non ripetere più il non saluto, pena ricevere variegate imprecazioni al prossimo casuale incontro.
Tali imprecazioni seguono una escalation ordinata:
inizio
"...ciò ma tastu montà la testa che no ti me saludi pì ?"
segue
"...ma fastu a posta o ti zè che ti me tioli per el culo ?"
finale
"...ma vastu in figa de to mare, ti e i to schei."
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